La Regione ha avviato la campagna di vaccinazione garantendo la possibilità di somministrazione insieme all’anti-Covid-19: priorità al personale sanitario, agli over 60, alle donne in gravidanza, ai pazienti fragili e ai bambini tra 6 mesi e 6 anni

 

BARI – Vaccinarsi contro l’influenza per godersi l’inverno: la Regione Puglia ha acquistato 1 milione e 220 mila dosi per la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2022-2023 e ha organizzato le somministrazioni seguendo le raccomandazioni del Ministero della Salute contenute nella Circolare 6 luglio 2022.

La campagna della Regione Puglia

“Tutti i vaccini antinfluenzali sono co-somministrabili, nella stessa seduta oppure a qualsiasi distanza, con gli altri vaccini previsti dal Piano nazionale prevenzione vaccinale e con quelli anti Covid-19”, ricorda la Regione nella campagna di comunicazione istituzionale della presidenza della giunta regionale e dell’assessorato alla Sanità. “Doppio vaccino e doppia protezione. I vaccini sono sicuri”, sottolinea la Regione che ha attivato il seguente link regione.puglia.it/antinfluenzale per tutte le informazioni legate alla campagna antinfluenzale.

L’influenza ‘australiana’: il monitoraggio della Simg

L’influenza è una malattia respiratoria provocata da virus che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni), i cui sintomi sono febbre alta, tosse e dolori muscolari, a cui si aggiungono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, soprattutto nei bambini. L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie.

Quest’anno influenza ‘australiana’ il cui nome deriva dal fatto che si è manifestato prima in Australia, dove è inverno quando in Europa è estate, sta costringendo a letto milioni di italiani alla vigilia delle festività di Natale. Stando al monitoraggio della Simg (Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie), l’influenza è il secondo virus dopo il Covid-19 nel mese di dicembre 2022 (https://www.simg.it/simg-raggiunto-in-anticipo-il-picco-dellinfluenza-australiana-ma-altri-virus-stanno-circolando-dai-medici-di-famiglia-indicazioni-su-sintomi-e-rimedi/). “Alla 50esima settimana è stato verosimilmente raggiunto il picco stagionale, con numeri più elevati rispetto alle ultime 14 epidemie influenzali stagionali e con un anticipo di qualche settimana rispetto agli altri anni. Analizzando le serie storiche degli ultimi 14 anni, si nota infatti che il picco veniva in genere raggiunto alla 52esima settimana dell’anno di inizio (fine dicembre) o, più spesso, tra la quinta e la settima settimana dell’anno successivo (tra fine gennaio e inizio febbraio)” , spiega il presidente Simg, professore Claudio Cricelli.

La circolare del Ministero della Salute

La Circolare ministeriale elaborata dalla Direzione Generale della Prevenzione sanitaria, in accordo con l’Istituto superiore di sanità (Iss),  raccomanda la vaccinazione antinfluenzale nella fascia di età 6 mesi – 6 anni, anche al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani. Per facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce d’età di maggiore rischio di malattia grave, è fortemente raccomandata e può essere offerta gratuitamente nella fascia d’età 60-64 anni.
La vaccinazione è, inoltre, fortemente raccomandata per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, che operano a contatto con i pazienti, e per gli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungodegenza.

Le raccomandazioni per la vaccinazione antinfluenzale

Stando a quanto previsto della circolare  (https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2022&codLeg=87997&parte=1%20&serie=null), la vaccinazione è raccomandata per le persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza:  donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”, per i bambini dai sei mesi e per gli over 65 affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza.

Fra queste patologie, nella circolare ministeriale si fa riferimento alle malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO, alle malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, al diabete mellito e alle altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30), all’insufficienza renale/surrenale cronica, alle malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, ai tumori e in corso di trattamento chemioterapico. E ancora alle malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, alle malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, alle patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici e a quelle associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (come ad esempio le malattie neuromuscolari) e le epatopatie croniche.

La vaccinazione antinfluenzale, inoltre, è raccomandata per i soggetti di età pari o superiore a 65 anni, per i bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale, per i pazienti di qualunque età ricoverati in strutture per lungodegenti, così come per familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).

Nella circolare ministeriale si fa anche riferimento ai “soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori”: medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, possono trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali; forze di polizia; vigili del fuoco e tutte le  categorie socialmente utili. L’antinfluenzale, infine, è raccomandata per il “personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani”, come gli allevatori, gli addetti all’attività di allevamento, al trasporto di animali vivi, i macellatori e vaccinatori e i veterinari pubblici e libero-professionisti.

I vaccini disponibili in Italia

In Italia sono disponibili vaccini antinfluenzali quadrivalenti che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B ()

Il Vaccino inattivato quadrivalente su colture cellulari contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B cresciuti su colture cellulari, ed autorizzato per l’uso in bambini e adulti di età superiore ai 2 anni. Il vaccino inattivato quadrivalente adiuvato contiene l’adiuvante MF59, un’emulsione olio-in-acqua composta da squalene come fase oleosa. L’adiuvante ha lo scopo di facilitare l’adeguata risposta immunitaria partendo da una minore quantità di antigene. Gli altri prodotti inattivati non contengono un adiuvante. È indicato nei soggetti di età pari o superiore a 65 anni. Il vaccino ad alto dosaggio  è split quadrivalente e contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B contenente 60 mcg di emoagglutinina (HA) per ciascun ceppo virale per garantire una maggiore risposta immunitaria e quindi una maggiore efficacia. È  indicato nei soggetti di età pari o superiore a 60 anni. Il vaccino vivo attenuato  è quadrivalente, e viene somministrato con spray intranasale e autorizzato per le persone da  2 a 18 anni. I ceppi influenzali contenuti nel quadrivalente sono attenuati in modo da non causare influenza e sono adattati al freddo e sensibili alla temperatura, in modo che si replichino nella mucosa nasale piuttosto che nel tratto respiratorio inferiore. Il vaccino quadrivalente a DNA ricombinante si basa sulla produzione di una proteina di un agente infettivo senza utilizzare il microrganismo selvaggio, mediante tecniche di ingegneria genetica che frammentano il DNA corrispondente e lo esprimono in diversi vettori di espressione “in vitro”. È indicato dai 18 anni di età.