Robot e medicina. Dalla realtà aumentata per la diagnostica e la guida del medico durante l’intervento, come il progetto AVR Med a Giraff Plus, l’angelo custode che porta l’assistenza sanitaria nelle case dei pazienti, la robotica è sempre più presente in sala operatoria.
Per i medici e le aziende sanitarie questo rappresenta una sfida in più, perché diventa delicato ma necessario mettere i pazienti nelle condizioni di compiere una scelta informata.
Comunicare vantaggi e rischi, in maniera semplice, chiara e attraverso media sempre più “friendly”, come i social, è la sfida nella sfida.
Uno dei più noti sistemi per la chirurgia robotica è il Robot Da Vinci (Intuitive Surgical), una realtà presente da 15 anni che può essere manovrato a distanza e fornito di quattro bracci meccanici. Da Vinci viene utilizzato per interventi all’addome, in ambito ginecologico, di rimozione della prostata o per la sostituzione della valvola cardiaca.
I vantaggi?
– Altissima precisione e mininvasività;
– operazioni su scala microscopica e nanometrica, cioè in realtà difficilmente raggiungibili dalla mano del chirurgo;
– tempi di ripresa e post operatori più veloci e dunque costi ridotti per l’azienda sanitaria
Come ogni tema che acquista prospettive realizzabili gli esperti studiano ora, insieme ai vantaggi, anche le opportunità e gli ostacoli come le questioni di carattere legale, sulla responsabilità degli eventuali rischi durante operazioni di questo tipo, la mancanza di una realtà formativa per i giovani medici e gli alti costi di queste innovazioni, ancora troppo gravosi per coprire l’intero territorio italiano.
E la necessità di una comunicazione capillare che raggiunga in maniera semplice i pazienti.
Nel caso di Da Vinci, sono stati i media lo strumento ideale per semplificare l’informazione e renderla accessibile al pubblico di tutte le fasce. Il sito della società ha diffuso un video altamente esplicativo, ma breve e limitato alla parte tecnica.
Il vantaggio della diffusione della notizia tramite altri canali, oltre ad una maggiore capillarità, sta nel tipo di approfondimento:
Il settimanale “Oggi”, ad esempio, ha usato il mezzo video, probabilmente il più accattivante e comprensibile, per spiegare il funzionamento e i vantaggi dell’uso del macchinario
anche grazie all’intervento di un medico specialista che con la tecnica audio-video riesce a coniugare esperienza autorevole e vicinanza al pubblico
“L’Espresso” ha preferito l’analisi critica, puntando su una presentazione dei rischi ben argomentata ma in termini apparentemente troppo allarmistici. In questo caso l’editore sa a quale pubblico è rivolta l’informazione e non ha paura che parlare dei rischi crei panico e allarme nei lettori
Si tratta, in tutti e tre i casi, di esempi di buona comunicazione ma diffusa in base al proprio target di riferimento: una tecnica che solo l’esperto in comunicazione, grazie allo studio degli scenari e alla conoscenza dei linguaggi può applicare.